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Legambiente: chi è in grado di calcolare l’impatto ambientale dell’opera?

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Anche Legambiente Capannori e Piana di Lucca torna a pronunciarsi sull’impatto ambientale dell’opera, anche a seguito dei dati emersi dall’Inchiesta.

“La struttura di tipo autostradale, a barriera rialzata da 3 a 8 metri, contrasta nettamente con un territorio fragile, fortemente urbanizzato, senza servizi essenziali come l’acquedotto e le fognature e non risponde ai bisogni di raccordo della mobilità urbana ed extraurbana della Piana di Lucca. L’asse est ovest, quello che risulta avere il traffico più intenso, sede dei servizi pubblici e commerciali più rilevanti, non è fattibile per l’impossibilità, dimostrata, di superare l’acquedotto del Nottolini e per la vicinanza con l’Autostrada che ha un’area di riserva per la terza corsia.

L’asse nord – sud, ovviamente più abbordabile in quanto al 90% del tracciato verrebbe costruito sulla pregiatissima area verde del Paleo Serchio, non è realizzabile perché costituisce una diga invalicabile che divide in due la Piana di Lucca che, a detta di tutti gli esperti, è ad alta fragilità e soggetta a piene ed alluvioni e ricca di acque sotterranee.

Questa cementificazione sarebbe devastante.Con questi stravolgimenti climatici, in caso di forti piogge, c’è qualcuno che è in grado di calcolare l’impatto che questo viadotto rialzato potrebbe avere sulle centinaia di abitazioni , aziende, scuole di questo territorio? Quali sono i margini di sicurezza elaborati da Anas? Noi non ne abbiamo visti.

Il progetto, o meglio il piano stralcio che si vuol realizzare subito è concettualmente vecchio e datato. La Regione Toscana che ha adottato un piano paesaggistico innovativo può condividere uno scempio paesaggistico di questo tipo? Infine il tracciato è inutile in quanto non intercetta i principali flussi di traffico , non si ammaglia con la rete stradale, non toglie ii flussi di traffico pesante su Lucca: di certo i tir diretti verso i porti ed interporti di Genova e Livorno non passeranno dal Frizzone allungando di 20 chilometri il percorso.

Anche il viale Europa di Marlia vedrebbe una riduzione dei mezzi pesanti molto modesta, uno su quattro. Mentre via Chelini a Capannori sarebbe intasata con più del 70% del traffico. Sarebbero questi i benefici per i cittadini del capoluogo della Piana? Sarebbero queste le opportunità da non perdere? In conclusione, il progetto va ritirato, perché il soggetto ANAS non è adatto a costruire la viabilità necessaria alla Pian di Lucca.

E a chi grida che perdiamo i finanziamenti noi rispondiamo di investire questi soldi nelle ferrovie, nella messa in sicurezza del territorio, negli acquedotti e fognature ,nella manutenzione delle strade, nei progetti di nuova mobilità, rispettando i protocolli tra gli enti del 2008/2011. E che si faccia finita una buona volta di spendere i soldi dei cittadini in inutili quanto costosi progetti fotocopia“.

Adesso spetta ai tecnici della Provincia valutare oggettivamente i dati e stabilire, in scienza e coscienza, se l’opera così com’è è accettabile per il territorio, anche alla luce dei dati emersi che nessuno ha contestato (salvo le chiacchiere politiche).