E’ un principio che ribadiamo da anni, in occasione degli incontri pubblici, presso gli enti locali, e nei nostri interventi su social e giornali.
Si potrebbe pensare che è una scusa o un pretesto, ideato ad arte da “quelli del no“, come troppo spesso ci hanno etichettato, senza evidentemente conoscerci bene.
Niente di tutto questo.
Nei giorni scorsi ci siamo imbattuti in questa notizia, pubblicata da Arpat Toscana, in merito ad un recente convegno che si è tenuto presso l’auditorium di Palazzo Blu, a Pisa: https://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2022/143-22/rendere-difficile-parcheggiare
Nell’articolo, molto interessante, si legge che:
“recenti studi delle università americane dimostrano che oggi il concetto di “fluidità del traffico” è superato e non è più applicabile. Questo perché è stato provato che ogni aumento di capacità stradale ha comportato la generazione di ancora maggiore traffico. È il medesimo concetto delle condutture dell’acqua che se aumentante, l’acqua continua a distribuirsi ovunque riempendo anche le nuove condutture.”
Cit. Arch. Matteo Dondè – 16.09.2022
Questo principio, traslato nella nostra piccola realtà, è quantomai illuminante, soprattutto per coloro che ancora oggi credono che la costruzione di una nuova arteria stradale (qual è il progetto degli Assi Viari) risolverà magicamente il problema del traffico nella Piana.
Gli studi citati meritano un approfondimento, prima di abbandonarsi ai vecchi slogan da bar per cui “la strada ci vuole”. Evidentemente, la strada non rappresenta più una soluzione adeguata per risolvere i problemi che abbiamo, e che continueremo ad avere se non si passa a soluzioni più sostenibile ed al passo coi tempi.
To be continued…
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