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Ancora i soliti slogan anni ’90

comunicato 17/04/2015

“Non possiamo perdere anche questa occasione. Un’opera pubblica di tale importanza, porterebbe infatti grandi benefici economici a tutto il territorio, sia direttamente che con l’indotto, e contribuirebbe a rendere più bella e vivibile la nostra città” (cfr. http://www.luccaindiretta.it/dalla-citta/item/44762-agenda-per-lucca-dubbi-su-finanziamento-assi-viari.html)

Sebbene possa sembrare l’estratto di un comunicato dei primi anni ’90 non è così. Si tratta di alcune affermazioni rese da “Agenda per Lucca”, la nuova formazione che si è affacciata, evidentemente disinformata, al dibattito che da anni va avanti sulla viabilità. Ma procediamo con ordine.

E’ ormai noto che il DEF di quest’anno, a differenza del precedente, ha ridotto le opere prioritarie togliendo dall’elenco la Tangenziale est di Lucca. Viste le enormi difficoltà di realizzazione, le carenze progettuali ed i macroscopici vizi sulla procedura (oltre alle indagini degli ultimi mesi) questo poteva esser letto come un guizzo di ragionevolezza da parte del Governo, evitando così di dare compimento ad un progetto che si sarebbe rivelato fallimentare sotto svariati punti di vista, come spesso è successo e sta succedendo in Italia.

Agli atti amministrativi sono seguiti, nei giorni scorsi, alcuni proclami politico elettorali, che a ben vedere non poggiano su alcuna base giuridica solida. Ciò ha evidentemente dato vigore ai sostenitori dell’opera che sono tornati ad incitare chi di dovere con i soliti slogan “partiranno presto i lavori”, “bisogna far presto”, “non possiamo più aspettare” e così via, con il medesimo disco evergreen che dagli anni ’80 ci sta accompagnando nel nuovo millennio.

La logica del “presto purchè si faccia” sta dando i suoi frutti, e le dimissioni del presidente di ANAS a seguito dei numerosi crolli è ormai fatto noto in tutta la penisola, non ci sembra elegante star qui a girare il dito nella piaga.

Se si considera, poi, che la percentuale di mezzi pesanti che transitano sulle strade è già  diminuita notevolmente ed anzi, le grandi industrie cartarie (anche della Mediavalle) stanno guardando alla ferrovia per una mobilità alternativa,  ecco che le affermazioni di chi ancora insiste per la nuova tangenziale vengono destituite di ogni fondamento ed assumono quell’aria un po’ vintage che, ultimamente,  va tanto di moda.

Staremo a vedere se effettivamente i finanziamenti salteranno fuori dal cilindro ed in quel caso ci rivolgeremo alle opportune autorità per capire da dove sono arrivati e sulla base di quale giustificazione. Per il momento aspettiamo e confidiamo, nonostante tutto, nella ragionevolezza dei nostri amministratori affinchè governino per il bene di tutti e non per l’utilità di qualcuno.

Il Comitato contro gli Assi Viari