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Che fine ha fatto l’inchiesta pubblica?

COMUNICATO STAMPA 2 maggio 2014

Che fine ha fatto l’inchiesta pubblica sugli assi viari?

Come troppo spesso accade il tanto pubblicizzato tema  del confronto con i cittadini viene dimenticato e chiuso nel cassetto se non è costantemente sollecitato dalla comunità.

Di esempi negativi su questo punto ne abbiamo visti molti, l’ultimo dei quali a seguito della richiesta, (sempre da parte dei cittadini) di indire un’inchiesta pubblica sul progetto affinché le risultanze del dibattito formale fossero utilizzate per la valutazione di impatto ambientale.

La provincia ha accettato le istanze mosse da numerosi abitanti della periferia est, stabilendo, anzi, che l’inchiesta suddetta avrebbe dovuto concludersi entro la fine del mese di aprile.

I fatti parlano da soli: siamo entrati nel mese di maggio e non solo l’inchiesta non si è conclusa ma non è nemmeno iniziata!!!

Che non ci si voglia confrontare, preferendo mettere le persone di fronte al fatto compiuto è ormai un modus operandi a cui ci siamo, ahìnoi,  abituati, tanto che gli esempi negativi si sprecano.

Vi ricordate del “tavolo sulla mobilità”? Quel passatempo estivo con cui la Provincia ci ha tenuto occupati e con cui si doveva arrivare addirittura a mettere in discussione il progetto, se fossero emerse alternative valide? Completamente caduto nel dimenticatoio proprio quando era arrivato il momento di esaminare le proposte alternative ai grandi assi stradali, sarà un caso?

Adesso si correrà sicuramente ai ripari deliberando e svolgendo in fretta e furia un dibattito pubblico che avrebbe richiesto un maggior grado di approfondimento ma che, per salvare capra e cavoli, sarà formalmente svolto e sostanzialmente disatteso.

Saranno sicuramente  coincidenze, del tutto casuali, ma se poniamo attenzione si legge tra le righe una certa difficoltà a confrontarsi con coloro che, documentandosi, hanno rilevato che il progetto viario non si può realizzare senza mettere in pericolo la salute e la vita di moltissimi cittadini della periferia est, inquinando, peraltro,  l’intera falda sotterranea della Piana di Lucca, a discapito di tutti.

Ciò spiega il perché in tutti questi anni gli assi viari non si sono mai realizzati.

Scendendo dal provinciale al comunale ma rimanendo sul tema del confronto merita sottolineare la tenacia con cui il comune si sta attivando per cercare un’alternativa allo scempio ambientale che si sta per consumare nell’Oltreserchio con il nuovo elettrodotto.

Abbiamo sentito e letto che il progetto di Terna sposta semplicemente il problema da un punto ad un’altro e che si devono trovare alternative valide per salvaguardare l’ambiente ed il territorio.

Affermazioni sacrosante e del tutto condivisibili, tanto che i cittadini della zona est le vanno ripetendo da decenni contro il progetto ANAS che, se mai ce ne fosse bisogno, ricordiamo che sposta il traffico in periferia senza diluirlo e cementifica decine di ettari di territorio oggi coltivati o lasciati a verde, passando pericolosamente vicino alle abitazioni presenti. La vicenda è del tutto sovrapponibile in quanto cambia l’opera ma gli impatti con la salute e con l’ambiente sono pressochè identici e dimostrati da perizie tecniche e dati oggettivi.

Perchè, dunque, di fronte al medesimo problema, si usano condotte diverse e si sceglie di lavorare in due modi diversi?​

 

COMITATO ASSI VIARI LUCCA