AssiviariLucca.it

Legambiente: realistica presa d’atto di una situazione non accettabile

legambiente-mondo-diverso23/04/2015 – E’ di Legambiente Lucca la nota che riportiamo qui sotto in merito alla cancellazione della Tangenziale Est di Lucca dalle  priorità immediate di finanziamento.

Con l’occasione ringraziamo Legambiente  perchè è stata l’unica, tra le associazioni che da anni lottano per la salvaguardia dell’ambiente, ad aver sollevato le importanti eccezioni di legalità degli atti che, per inciso, nessuno ha ancora avuto il coraggio di affrontare.

******

Questa la nota apparsa oggi sulla pagina Facebook:

“La programmazione nella Legge Obiettivo degli Assi Viari di Lucca e la “misteriosa” scomparsa dell’opera dall’Allegato Infrastrutture del Documento di Economia e Finanza del 2015

Premessa.

La legge che regola il Programma delle Infrastrutture Strategiche, predisposto dal Ministro competente, è la n. 433 del 2001. Al c.1 art. 1 leggiamo che “Il Governo, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle regioni, individua le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese (…). L’individuazione è operata, a mezzo di un programma predisposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d’intesa con i Ministri competenti e le regioni (…) e inserito, previo parere del CIPE e previa intesa della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nel Documento di programmazione economico-finanziaria, con l’indicazione dei relativi stanziamenti. (…)”. Nell’ambito dell’allegato infrastrutture del DEF la disposizione attuativa di cui al c. 1 bis art. 161 del D.lgs 163/2006 prescrive che vengano anche elencate le opere prioritarie in un’apposita tabella.

Attualmente il sistema di Assi Viari lucchese non è compreso in nessuna parte dell’allegato infrastrutture del DEF, l’unica guida attualmente percorribile.

Il sistema tangenziale di Lucca era stato inserito nelle Opere Strategiche previste dalla Legge Obiettivo con l’Aggiornamento dell’Accordo Quadro del 16 giugno 2011, siglato da Governo e  Regione Toscana; esso era ricompreso fra le infrastrutture aventi “Priorità immediate di Finanziamento”, in quanto opera finalizzata al più generale potenziamento del sistema di viabilità per l’attraversamento dei valichi appenninici tosco-emiliani, per un ammontare economico di 200 milioni di euro; tra l’altro tale importo è lievitato sensibilmente (quasi della metà) in fase di progettazione preliminare, senza che alla programmazione di tale infrastruttura corrispondesse il relativo Studio di Fattibilità, obbligatorio per legge.

La realtà è che la programmazione del sistema di Assi Viari lucchesi registra gravi carenze: la “scomparsa” dell’opera dall’elenco del DEF dalle opere strategiche aventi “Priorità immediate di Finanziamento” è, per quello che riguarda Lucca, la realistica presa d’atto di una situazione non accettabile ed appare una decisione saggia per un’opera che non è più in Legge Obiettivo.

Infatti i Garanti dell’inchiesta pubblica sulla VIA, nel documento conclusivo della procedura partecipativa, hanno condiviso una larga parte delle nostre osservazioni relativa alla legalità degli atti amministrativi, messi fortemente in discussione. Recentemente, con nota ANAS prot. 40163 del 27/03/2015, il neo-dimissionario Presidente, Pietro Ciucci, rispondendo a precise richieste di chiarimento dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, che ha aperto un fascicolo sulla vicenda, non ha fornito i riscontri richiesti dall’Autorità, relativamente all’effettivo inserimento dell’opera nel Programma MIT-ANAS 2007/2011, prerequisito affinché possa avere fondamento legale la Delibera del CIPE del febbraio 2014 con cui è stato finanziato il primo stralcio del sistema di Assi Viari.

Le contorsioni verbali dei nostri politicanti, che prefigurano interventi pre-elettorali sulla realizzazione di opere pubbliche non attuabili, non devono essere condivise: non è  tollerabile, in un momento storico di grave difficoltà economica per famiglie ed imprese, continuare ad assistere all’incremento abnorme del costo delle opere pubbliche, di cui si rilevano gravi lacune nella programmazione. L’origine dello spreco del denaro pubblico per quello che riguarda le infrastrutture pubbliche è quindi da ricercarsi nelle opere non necessarie, progettate senza programmazione e senza che siano state valutate le alternative (come prescritto dalle Direttive Europee). Le opere non devono solo essere utili ma anche necessarie: può essere utile avere il quinto telefonino, ma è necessario mangiare regolarmente tutti i giorni.”