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L’impatto ambientale non può essere positivo, la Provincia chieda la riprogettazione

COMUNICATO 12 OTTOBRE 2014

Dalla relazione dei garanti dell’inchiesta è emerso che il progetto preliminare, così com’è stato presentato da ANAS non è accettabile,e deve essere ripensato.

Rileviamo, anzitutto come vi sia stata professionalità e trasparenza da parte del Presidente dott. Benedetti e dal segretario dott. Scarmozzino che hanno lavorato correttamente, assieme a tutto lo staff della Provincia,  per consentire, finalmente, un confronto serio sul progetto.

Le relazioni prodotte dai tecnici nominati dalla stessa Provincia hanno rilevato come l’opera che serve veramente alla Piana non è un asse di attraversamento, visto che questa fetta di traffico è solo il 4% , ma un’opera diversa.Quello che è stato progettato da ANAS è assolutamente inutile ed anche la sua qualificazione come “opera strategica nazionale” non ha alcun senso, visto che è un progetto di rilievo esclusivamente locale.Possibile che solo  per il 4% di traffico si sia sentita l’esigenza di una strada che non serve al restante 96%?

Questo non è altro che un escamotage che è stato pensato per piazzare di forza il tracciato in un tratto della Piana che, per conformazione naturale,  non è adatto ad accoglierlo. Ed è proprio per questo che dagli anni ’70 non si riesce a costruire. Perché insistere ancora?

Quanto ai finanziamenti si sente ripetere che i soldi ci sono e che bisogna andare avanti. Chiariamo anzitutto che, secondo gli atti,  i soldi attualmente non ci sono.

Se anche ci fossero chi vuole andare avanti ugualmente con il progetto significa che – dolosamente – accetta di esporre la Piana e la salute dei cittadini ad un irragionevole rischio in nome solo ed esclusivamente dei finanziamenti.

E’ stato ampiamente dimostrato dai pareri tecnici che quest’opera produrrà un sacco di danni di cui è impossibile anche solo farne un elenco esaustivo. Con l’esperienza maturata con il nuovo ospedale e con quello che, purtroppo, è successo a Genova dovrebbe essere chiaro a tutti cosa significa intervenire senza cognizione sul territorio.Vogliamo veramente rovinare per sempre le nostre vite (e quelle future)  per spartirsi 80 milioni di euro?

Adesso spetta alla Provincia acquisire i pareri emersi dall’Inchiesta e farsi carico di chiedere ad ANAS la progettazione di un’opera che tenga conto del territorio dove si inserisce.

Dopo l’Inchiesta, si  conoscono i danni che si potrebbero verificare e se l’impatto ambientale sarà giudicato positivamente, seppure con prescrizioni,  significa che si è pronti a mettere a rischio la vita e la salute dei cittadini. Di fronte a questi pareri, espressi da tecnici di rilievo nazionale, non si può più far finta di niente ed andare avanti con l’iter di approvazione, limitandosi a segnalare alcune irregolarità. Le prescrizioni, infatti, non consentono un vero controllo sul progetto e non garantiscono che venga posta reale attenzione alle istanze del territorio che si rappresenta.

Qui non si tratta di semplici modifiche puntuali al tracciato ma è l’impostazione del progetto che è assolutamente sbagliata. E’ inammissibile che si valuti positivamente un progetto di cui si chiede un radicale ripensamento.

Chi continua ad incitare a far presto ora sa qual è il rischio, sempre che sia lui a doverne subire gli effetti negativi. Il comune di Capannori, ha onestamente scelto di ragionare e fare un passo indietro,  mentre il Comune di Lucca è inspiegabilmente felice che si costruisca la quarta cinta muraria attorno alla città, anche sacrificando la periferia, solo per il 4% del traffico che scende dalla Garfagnana.

Ad ogni modo, dov’erano ieri tutti i comuni che si sono sollevati, i senatori Marcucci e Mariani nonchè i sindaci che hanno gridato allo scandalo? Se fossero stati presenti e si fossero documentati forse certe dichiarazioni, palesemente fuori tempo e fuori luogo si sarebbero evitate. Adesso i documenti sono tutti depositati, invitiamo caldamente alla lettura prima di esprimere giudizi affrettati, soprattutto da certe figure istituzionali che sono responsabili del governo del territorio.